Nato e cresciuto in un complesso per la lavorazione della canna da zucchero a Pernambuco, si lascia alle spalle quei luoghi rurali per recarsi prima a Rio e poi a Parigi, dove trascorre la maggior parte della vita senza però mai dimenticare la ricchezza di culture del nordest del Brasile che caratterizzerà incessantemente il suo audace vocabolario visivo, composto da immagini oniriche e racconti folcloristici. Associato al Surrealismo, dopo la guerra Dias trasforma radicalmente il suo stile, abbandonando la figurazione per passare all’astrazione geometrica, diventando uno dei precursori del movimento dell’Arte Concreta in Brasile. Negli anni ‘60, torna alla figurazione, enfatizzando ancora una volta la figura femminile, la sua sensualità e la sua sessualità. Al contempo locale e internazionale, astratto e figurativo, Dias ha sempre mantenuto un’aura di fantasia e lirismo nella sua opera.