Figura di svolta nella storia artistica indonesiana, Affandi è considerato la testa di ponte dell’espressionismo nel suo Paese. Si può affermare che la sua pratica artistica ricada anche negli schemi del naif e dell’autodidattica, vista l’assenza di studi sistematici e l’affinamento tecnico spontaneo, pratico. I suoi temi sono sofferti, ruvidi e non lasciano spazio a scelte di pura soavità estetica. Affandi ha partecipato alla Biennale di Venezia nel 1954.