A Palazzo Smith Mangilli Valmarana una costellazione di artisti esplora sradicamento, diaspora e colonialismo attraverso opere che intrecciano narrazioni mitologiche, culture ibride e percorsi spirituali.
Una costellazione di artisti, provenienti da Thailandia, Laos, Cambogia, Vietnam, Myanmar, Filippine, Malesia e Singapore, prendono in esame i temi dello sradicamento, della diaspora e del colonialismo con gli occhi di coloro che sono lontani sia fisicamente che spiritualmente dalla loro terra natale. È l’Evento Collaterale The Spirits of Maritime Crossing, ospitato a Palazzo Smith Mangilli Valmarana, che affronta le complesse realtà, culture e storie della regione del sud-est asiatico, contrapponendole alle narrazioni occidentali. Opere dalla natura variegata, danze mitologiche, cocci scintillanti, ricami, video performance e assemblaggi fantasmagorici restituiscono tracce di colonialismo contemporaneo e culture ibride, concentrandosi sui destini di coloro che sono considerati estranei e “stranieri ovunque”, inserendosi pienamente nel dibattito innescato da Adriano Pedrosa. La mostra prende il titolo da nuovo film diretto dal curatore Prof. Dr. Apinan Poshyananda con Marina Abramović, che segna il suo debutto come attrice, insieme all’artista di danza contemporanea tailandese Pichet Klunchun. Abramović interpreta il ruolo di uno spirito errante che viaggia da Venezia a Bangkok, attraversando terre sconosciute alla ricerca di pace e appagamento. Durante il viaggio, lo spirito incontra preti, talismani e un personaggio chiamato Monkey King (Re delle Scimmie), interpretato da Klunchun, che assiste lo spirito durante la sua navigazione, esplorando la spiritualità e le relazioni tra mondi così lontani, così vicini.