L’Odissea di Omero viene interpretata da quattro artisti internazionali – Gayle Chong Kwan, Stephanie Blake, ISAO e Didier Guillon – in ULYSSES. We Are All Heroes, la mostra in corso a Palazzo Bonvicini, promossa da Fondation Valmont.
Quattro momenti salienti del viaggio di Ulisse sono rappresentati in quattro sale che accolgono altrettante installazioni immersive, offrendo ai visitatori un originale viaggio multisensoriale. Nella prima sala, CYCLOPS di Gayle Chong Kwan rievoca l’incontro tra Ulisse e Polifemo. L’installazione multidisciplinare esplora la politica dello sguardo attraverso un grande trittico fotografico costituito da collage realizzati a mano. Le immagini, un mix di elementi storici, contemporanei e creati dall’intelligenza artificiale, raffigurano una testa gigante e mani disincarnate, che richiamano le caratteristiche del ciclope, della gorgone e della medusa. Inoltre, una struttura mobile, formata da un grande treppiede in legno con rami di metallo, espone collage in miniatura che raffigurano gli occhi di donne artiste. Infine, tre cornici di legno su cavalletti richiamano le tavole optometriche. Queste cornici, realizzate con tessuti e fotografie digitali, incorporano talismani e amuleti restituendo molteplici prospettive o approcci al “vedere”.
Nella seconda sala, CIRCE di Stephanie Blake rappresenta la celebre maga dell’isola di Eea. Una maestosa figura domina la scena, solenne e pronta a difendere il suo regno solitario. Intorno a lei, dieci maiali di pezza sparsi sul pavimento rappresentano i compagni di Ulisse trasformati da Circe. L’opera esplora la dualità della mitica figura, sia maga crudele sia potenziale compagna fidata, creando un parallelismo con Penelope e il tema dell’autodifesa e della solitudine. Nella terza sala, THE SIRENS di ISAO crea un’esperienza immersiva tramite suoni seducenti che richiamano il canto delle sirene tentatrici. All’interno della stanza completamente buia, il visitatore è circondato dalla proiezione di uno stagno pieno di carpe koi, simbolo di prosperità e fortuna, che si espande inondando metaforicamente l’intero pavimento. L’opera celebra l’enigma e il pericolo incarnato dalle sirene, invitando a scoprire cosa si cela dietro la melodia incessante e immergendo completamente il visitatore nell’atmosfera ipnotica dell’installazione. Nell’ultima sala, DEATH OF THE SUITORS di Didier Guillon rappresenta la sfida finale di Ulisse contro i Proci, unendo mito e attualità. Al centro dell’installazione Penelope e i Proci che la circondano, simbolo della minaccia alla democrazia. Gli elementi artistici evocano la lotta e la resistenza, creando un ponte tra la narrazione antica e le sfide contemporanee. Un focus sul valore della democrazia e della resilienza, con Penelope simbolo di fedeltà e astuzia.
Nel reinterpretare l’Odissea la mostra invita a riflettere personalmente e collettivamente sull’eroismo e sulla scoperta attraverso i codici semantici dell’arte, della storia e della contemporaneità.