(2023, Ungheria, 109')
In un piccolo circo di campagna, il tuttofare Árni è l’unico membro esterno al nucleo familiare che ne gestisce la programmazione. Ogni giorno della sua monotona vita lo passa accudendo gli animali del circo, fino a quando un nuovo pitone si aggiunge al branco. Árni si affeziona al rettile e decide di addomesticarlo anche per avvicinarsi alla famiglia adottiva, arrivando poi a capire la forte influenza che l’animale ha sulla sua persona. Film senza uno spazio e un tempo ben circoscritti che indaga il nichilismo di un est Europa passato e presente.
Dorka Vermes, studentessa presso la University of Theatre and Film Arts, già nota per i cortometraggi Alba Vulva (2022) e Mother’s Day (2018) che indagano aspetti di rottura e maternità nella coppie omosessuali femminili, realizza Árni come progetto di laurea. Incitata da Béla Tarr, produttore creativo della pellicola, Dorka Vermes estende l’opera rendendola un lungometraggio facendola entrare nella selezione College del Festival del Cinema di Venezia.
