Partendo da un passato di storie di migrazione forzata e di espropriazione di terre in Sudafrica, Quiet Ground riflette sulle possibilità di un riscatto individuale e comunitario attraverso l’arte e la cultura. Incentrata su un’installazione sonora del collettivo MADEYOULOOK e supportata da un public program e da una serie di contenuti digitali, l’esposizione si focalizza sui processi di riabilitazione di quei territori in cui la cultura indigena è più radicata. L’obiettivo è affermare idee e pratiche di appartenenza e di ricostruzione dell’identità attraverso l’ascolto della Terra quale portale di risonanza contro la violenza e lo sfruttamento.