Moderna interpretazione dell’antica leggenda di Jerūiyq, ispirata al poeta visionario, filosofo e instancabile viaggiatore del XV secolo Asan Kaigy, la mostra presenta una visione trasformativa che invita i visitatori a esplorare mondi possibili e rituali futuristici soffermandosi sull’intersezione tra topologia e algoritmi. In un’epoca segnata dalle migrazioni di massa e da complessità geopolitiche, il Padiglione kazako propone una ricostruzione delle narrazioni culturali celebrando il ricco patrimonio del Paese e offrendo uno sguardo verso un futuro forse utopico, che tuttavia sfida le potenzialità del nostro tempo.