Un audace volo sull’esistenza umana è la sensazione che si ha di fronte alle opere di Stefano Galli. Si tratta di vedute aeree che pongono l’osservatore al di sopra della scena, mai al di fuori: una serie di paesaggi industriali, scorci urbani e vita quotidiana che si alternano nelle tele mantenendo il colore ben saldo al potere in composizioni dove il disegno è l’atto primo della creazione,
oltre che primo vero amore dell’artista. I colori stesi quasi puri, sapientemente accostati in acceso contrasto creano atmosfere brillanti e luminose eppure, per incanto, capaci anche di rendere scenari onirici e misteriosi. L’impressione di cadere all’interno dell’opera e precipitare in una vita che non ci appartiene va colta come un invito, l’opportunità di disporsi verso il prossimo e mettere in discussione la propria visione spogliandosi da certezze e convinzioni personali….
[dal testo critico di Isabella Mura curatrice della mostra]