Santa Croce 2076
Venezia
Ingresso libero
Dagli esordi torinesi presso la Scuola Tipografica Vigliardi Paravia e con l’insegnamento di Ezio D’Errico, l’esposizione mira a ricostruire il percorso artistico di un protagonista della cultura visiva contemporanea, creatore di celebri icone entrate da anni nel nostro immaginario collettivo. I suoi capolavori sono figli di una pluralità di linguaggi espressivi, sperimentati nel corso della sua carriera più che trentennale, la cui modernità è oggi fonte di ispirazione per gli artisti contemporanei e che ha portato lo studioso di estetica Gillo Dorfles a definirlo “visualizzatore globale”.
Al primo concorso, vinto da Armando Testa a vent’anni per ICI (Industria Colori Inchiostri) nel 1937, si affianca la ricerca portata avanti nell’immediato dopoguerra per importanti aziende come Martini & Rossi, Carpano, Borsalino e Pirelli, da cui scaturiranno alcune delle sue più geniali e iconiche invenzioni. E ancora, le pubblicità, le campagne promozionali e i loghi per Lavazza, Sasso, Carpano, Simmenthal e Lines, tra gli altri, che hanno accompagnato diverse generazioni di spettatori, fruitori, artisti e creativi, si arricchiranno delle suggestioni di Testa per occasioni pubbliche nazionali.
Ingresso libero
Dagli esordi torinesi presso la Scuola Tipografica Vigliardi Paravia e con l’insegnamento di Ezio D’Errico, l’esposizione mira a ricostruire il percorso artistico di un protagonista della cultura visiva contemporanea, creatore di celebri icone entrate da anni nel nostro immaginario collettivo. I suoi capolavori sono figli di una pluralità di linguaggi espressivi, sperimentati nel corso della sua carriera più che trentennale, la cui modernità è oggi fonte di ispirazione per gli artisti contemporanei e che ha portato lo studioso di estetica Gillo Dorfles a definirlo “visualizzatore globale”.
Al primo concorso, vinto da Armando Testa a vent’anni per ICI (Industria Colori Inchiostri) nel 1937, si affianca la ricerca portata avanti nell’immediato dopoguerra per importanti aziende come Martini & Rossi, Carpano, Borsalino e Pirelli, da cui scaturiranno alcune delle sue più geniali e iconiche invenzioni. E ancora, le pubblicità, le campagne promozionali e i loghi per Lavazza, Sasso, Carpano, Simmenthal e Lines, tra gli altri, che hanno accompagnato diverse generazioni di spettatori, fruitori, artisti e creativi, si arricchiranno delle suggestioni di Testa per occasioni pubbliche nazionali.
ultimo accesso: ore 22:00
Ingresso libero
Chiara Dynys è una tra le più importanti artiste italiane contemporanee, il cui lavoro si è sempre contraddistinto per una particolare attenzione al dialogo con lo spazio storico, sia nella sua dimensione architettonica che in quella discorsiva. In continuità con questa prospettiva, Lo Stile è una mostra e un progetto site related, pensato appositamente per Ca’ Pesaro e contemporaneamente un riferimento all’opera di Piet Mondrian e al Neoplasticismo. Una mostra di grande potenza visiva, apparentemente provocatoria ma in realtà rivelatrice della centralità nell’arte della forma del linguaggio. In risposta a una poetica che ha sempre rifiutato qualsiasi definizione stilistica, Dynys reinterpreta la sintesi linguistica del modernismo olandese attraverso una serie di nuovi ambienti immersivi in cui luce e materia ridisegnano il racconto del reale.
Ingresso libero
Ca’ Pesaro prosegue l’attività di valorizzazione degli autori presenti nelle raccolte civiche con un Omaggio a Ennio Finzi. Annoverato tra i Maestri della grande stagione pittorica dell’astrattismo, Ennio Finzi, nato a Venezia nel 1931, è protagonista di una sala della collezione permanente della Galleria Internazionale d’Arte Moderna, dal 17 maggio al 6 ottobre 2024. Ennio Finzi, “Giallo su grigio”, 1957 Artista tra i più radicali del Novecento italiano, Ennio Finzi è stato capace di sovvertire il linguaggio informale del dopoguerra perseguendo un’inconsueta ricerca fondata sui valori atonali e timbrici del colore, rappresentando per questo un modello di pittura che Luciano Caramel ha definito “irrituale”. Viceversa ha saputo anche tracciare un percorso meno concitato e più sotteso alla riflessione percettiva, conducendo un’approfondita indagine sulle strutture intrinseche della forma, nel tentativo forse di domare e “piegare” le proprie ingovernabili contraddizioni. Da questo sintetico quadro generale si è scelto di rappresentare l’artista veneziano con alcune delle sue opere più emblematiche degli anni Cinquanta.
Ca’ Pesaro prosegue l’attività di valorizzazione degli autori presenti nelle raccolte civiche con un Omaggio a Ennio Finzi. Annoverato tra i Maestri della grande stagione pittorica dell’astrattismo, Ennio Finzi, nato a Venezia nel 1931, è protagonista di una sala della collezione permanente della Galleria Internazionale d’Arte Moderna, dal 17 maggio al 6 ottobre 2024. Ennio Finzi, “Giallo su grigio”, 1957 Artista tra i più radicali del Novecento italiano, Ennio Finzi è stato capace di sovvertire il linguaggio informale del dopoguerra perseguendo un’inconsueta ricerca fondata sui valori atonali e timbrici del colore, rappresentando per questo un modello di pittura che Luciano Caramel ha definito “irrituale”. Viceversa ha saputo anche tracciare un percorso meno concitato e più sotteso alla riflessione percettiva, conducendo un’approfondita indagine sulle strutture intrinseche della forma, nel tentativo forse di domare e “piegare” le proprie ingovernabili contraddizioni. Da questo sintetico quadro generale si è scelto di rappresentare l’artista veneziano con alcune delle sue opere più emblematiche degli anni Cinquanta.