Pensare a confini porosi, che circondano gli stati e che delimitano i corpi. «In disaccordo con la visione umanistica della coscienza consolidata – intesa come elemento di supervisione e come custode della verità sulla soggettività – prospetto una alternativa nomade del soggetto etico sostenibile come mezzo per radicalizzare la visione umanistica». (Braidotti, 2008)
Piera Benetti propone un realismo che superi la riduzione della complessità dell’individuo a unità. Al centro del suo lavoro la ricerca di un linguaggio aperto che rompa le gerarchie della visione.