Gervasuti Foundation, Cannaregio 4998
Venezia
Ingresso libero
Le aziende straniere, desiderose di sfruttare le riserve di litio della Repubblica Democratica del Congo, sono sempre più spesso accusate di ricorrere a pratiche di sfruttamento, tra cui il degrado ambientale e gli abusi sul lavoro.
Gli artisti congolesi utilizzano attivamente il loro lavoro per sensibilizzare l’opinione pubblica sugli impatti ambientali e sociali dell’estrazione del litio e promuovere la necessità di un cambiamento.
Hanno sviluppato opere d’arte e collettivi di performance artistiche dinamiche utilizzando costumi e maschere realizzati con detriti industriali e scarti di elettronica di consumo per attirare l’attenzione sullo sfruttamento dell’industria mineraria.
Affrontano questioni contemporanee urgenti, ma spesso utilizzano tecniche e materiali tradizionali che riflettono il loro patrimonio culturale.
Oggi c’è una crescente corsa all’estrazione del litio perché è un componente cruciale delle batterie che alimentano tutto, dagli smartphone ai veicoli elettrici. Ciò ha portato a trascurare le norme ambientali e a sfollare le comunità indigene. Anche le aziende farmaceutiche straniere stanno sfruttando il litio, poiché il composto, il carbonato di litio, è ampiamente utilizzato per il trattamento della depressione bipolare. Attraverso varie forme d’arte come le arti visive, la musica, la letteratura e le performance, gli artisti evidenziano le lotte delle comunità colpite, fanno luce sul degrado ambientale e sfidano le narrazioni dominanti perpetuate dall’industria mineraria.
Partecipazione Nazionale alla 60. Mostra Internazionale d’Arte – La Biennale di Venezia
Ingresso libero
Le aziende straniere, desiderose di sfruttare le riserve di litio della Repubblica Democratica del Congo, sono sempre più spesso accusate di ricorrere a pratiche di sfruttamento, tra cui il degrado ambientale e gli abusi sul lavoro.
Gli artisti congolesi utilizzano attivamente il loro lavoro per sensibilizzare l’opinione pubblica sugli impatti ambientali e sociali dell’estrazione del litio e promuovere la necessità di un cambiamento.
Hanno sviluppato opere d’arte e collettivi di performance artistiche dinamiche utilizzando costumi e maschere realizzati con detriti industriali e scarti di elettronica di consumo per attirare l’attenzione sullo sfruttamento dell’industria mineraria.
Affrontano questioni contemporanee urgenti, ma spesso utilizzano tecniche e materiali tradizionali che riflettono il loro patrimonio culturale.
Oggi c’è una crescente corsa all’estrazione del litio perché è un componente cruciale delle batterie che alimentano tutto, dagli smartphone ai veicoli elettrici. Ciò ha portato a trascurare le norme ambientali e a sfollare le comunità indigene. Anche le aziende farmaceutiche straniere stanno sfruttando il litio, poiché il composto, il carbonato di litio, è ampiamente utilizzato per il trattamento della depressione bipolare. Attraverso varie forme d’arte come le arti visive, la musica, la letteratura e le performance, gli artisti evidenziano le lotte delle comunità colpite, fanno luce sul degrado ambientale e sfidano le narrazioni dominanti perpetuate dall’industria mineraria.
Partecipazione Nazionale alla 60. Mostra Internazionale d’Arte – La Biennale di Venezia