Paris’ Queens

Florent Gouëlou presenta Three Nights A Week in apertura della SIC
di Manuela Santacatterina
  • giovedì, 1 settembre 2022

Baptiste, 29 anni, ha una relazione con Samia quando incontra Cookie Kunty, giovane drag queen della vita notturna parigina che immediatamente lo affascina. Motivato dall’idea di realizzare un progetto fotografico su di lei, Baptiste entra in questo nuovo mondo e finisce per intraprendere una relazione con Quentin, il giovane che si cela dietro la drag queen. Three Nights A Week di Florent Gouëlou è il film di apertura della 37. SIC.

Qual è stato il suo obiettivo, in fase di scrittura?
Offrire un universo che non fosse distaccato dalla realtà. Volevo mettere in scena una Parigi che non fosse solo quella dei privilegiati, ma anche quella dei drag party. Una Parigi mista, che ricorda quella che frequento e che lascia spazio ai personaggi ai margini. Una commedia romantica, con uno spirito sociale.

THREE NIGHTS A WEEK

Baptiste ha 29 anni ed è fidanzato con Samia, ma quando vede per la prima volta Cookie Kunty, giovane drag queen parigina, ne rimane irrimediabilmente affascinato. Inizialmente la coinvolge come protagonista del suo progetto fotografico per poi immergersi del tutto nel suo mo...

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THREE NIGHTS A WEEK

THREE NIGHTS A WEEK_Gouelou_C_Sic

Baptiste ha 29 anni ed è fidanzato con Samia, ma quando vede per la prima volta Cookie Kunty, giovane drag queen parigina, ne rimane irrimediabilmente affascinato. Inizialmente la coinvolge come protagonista del suo progetto f...

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Cosa rappresenta per lei il mondo drag?
Prima che lo frequentassi, mi affascinavano la sua sovversione, libertà, creatività ed energia collettiva. Diventando poi una drag queen, si è trasformata in una ricreazione liberatoria che mi ha permesso di essere molteplice e abbracciare la mia parte femminile.

Un film che parla di identità. È da considerare come un atto politico?
Certamente. Il mio è un film sull’autorizzazione che ci concediamo a viaggiare in terre intime, sconosciute. È un inno alla libertà di reinventarsi, come fanno i drag artist con i loro alter ego. È anche un film sulla tolleranza e sull’accoglienza reciproca. La proposta politica del film si riferisce alla possibilità di convivere con le nostre differenze.