Per gli adepti di Stranger Things, più che di “Rising Star” stiamo parlando di una solida, solidissima conferma, ribadita dall’importanza narrativa del ruolo che la nostra ricopre nella quarta e in ordine di tempo ultima stagione della serie Netflix dal successo planetario. Nella saga ideata dai Duffer Brothers Sadie Sink è Maxine “Max” Mayfield, che dopo aver fatto la propria apparizione nella seconda stagione, appena trasferitasi dalla California assieme all’insolente fratellastro Billy, assume da subito un ruolo centrale nell’intreccio narrativo dai mille incastri. Un ruolo centrale che Sadie ha dimostrato di saper disinvoltamente caricare sulle proprie spalle, consegnando al pubblico un personaggio dalle sfumature autentiche, ragazza alle prese non solo con universi paralleli e Demogorgoni, ma con tutti i demoni che solo l’adolescenza è capace di scatenare.
Classe 2002, nata in Texas da una famiglia di origini inglesi, tedesche e irlandesi, Sadie può vantare una carriera che a dispetto della giovanissima età le ha già sottoposto diversi banchi di prova, tutti superati, come Fear Street Parte 2 e Parte 3 o Eli, non esattamente teen movies, a dimostrazione di come non abbia timore alcuno di misurarsi con livelli di recitazione ad alto tasso di coinvolgimento. A Venezia Sadie ribadisce il concetto affiancando Brendan Fraser in The Whale di Darren Aronofsky, regista che ai propri attori non chiede ‘solo’ di recitare quanto di aderire anima e corpo ad un progetto, immergendosi assieme a lui nella storia per scoprire quali profondità si è in grado di raggiungere. E c’è da scommettere che Sadie sarà all’altezza del compito.