Teatro Bresci porta in scena la vicenda di Carlo Celadon, figlio diciottenne di un imprenditore di Arzignano (Vicenza), rapito dalla ’Ndrangheta il 25 gennaio 1988 e liberato solo dopo 831 giorni di prigionia, il 4 maggio 1990: il sequestro di persona più lungo della storia italiana.
Attraverso la drammaturgia di Marco Gnaccolini e l’interpretazione intensa di Giacomo Rossetto, lo spettacolo restituisce il volto umano di una vicenda che ha segnato un’epoca. La regia e le voci fuori campo di Anna Tringali, insieme alle videoproiezioni curate da Luca Antonello, costruiscono una narrazione sobria ed essenziale, che mette al centro la resistenza silenziosa della vittima e la memoria collettiva di un paese.