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In attesa di giudizio

Mariano Rigillo nella 'gabbia' di Ezra Pound
di Redazione VeNews

Ezra in gabbia. O il caso Ezra Pound, prodotto dal Teatro Stabile Veneto, scritto e diretto da Leonardo Petrillo, riporta sotto i riflettori il controverso intellettuale, agnello sacrificale del Novecento.

Vita e poesia, in Pound, coincidono, si compenetrano, non possiamo disarticolare Ezra facendone da un lato il folle fascista che ha preso una clamorosa sbandata politica e dall’altro il vertiginoso poeta che ha fondato riviste, avanguardie, estetiche. Ezra è uno. Unico. Quando nel 1948 Pound ottiene il Bollingen per i Pisan Cantos – una specie di risarcimento all’infamia comminato dagli amici poeti – è chiaro a tutti che il poeta ha ruminato e vomitato la Storia. Vinto dalla Storia, invitto davanti agli uomini. Pound è ancora un agnello sacrificale del Novecento.
Lo spettacolo Ezra in gabbia. O il caso Ezra Pound, prodotto dal Teatro Stabile Veneto, rappresenta un tentativo di riconciliazione tra il controverso intellettuale e il pubblico. Si vuole celebrare un grande artista, un pensatore raffinato, un ecologista ed economista anticipatore di temi e tendenze. Al centro del palcoscenico c’è Mariano Rigillo, rinchiuso dentro una gabbia, la stessa che nell’estate del 1945 imprigionò Pound sessantenne nel campo dell’esercito americano presso Pisa. Con quella gabbia iniziarono 13 anni di reclusione in manicomio criminale. Pound fu liberato nel 1958.
Ora il poeta è ‘tornato’ per chiedere agli spettatori di giudicarlo, per avere quel processo che non ha avuto. L’autore del testo e regista dello spettacolo Leonardo Petrillo descrive il suo lavoro come «una messinscena che tutto mostra e tutto nega. La scena è spoglia, a eludere sé stessa… Solo la parola, ghianda di luce, trova la propria forma e la propria ragione. Solo il silenzio, finale e definitivo apre la memoria finalmente alla danza della vita e gli restituisce dignità e libertà».

Dal 25 Gennaio 2023
Al 26 Gennaio 2023