Forza ancestrale

All'Arsenale prende posto il mondo spirituale degli Uitoto, tra memoria e resistenza
di Marisa Santin

Padre e figlio, artisti e custodi della tradizione amazzonica, Santiago e Rember Yahuarcani trasformano l’arte in un dialogo tra miti ancestrali e sfide globali, intrecciando natura, spiritualità e identità culturale.

Rappresentanti di una cultura profonda e lontana, Santiago e Rember Yahuarcani portano con sé il potere ancestrale delle loro radici amazzoniche. Padre e figlio, entrambi appartenenti alla comunità Uitoto del Perù, presentano un corpus di opere che intreccia mitologia, storia e battaglie contemporanee, trasformando l’arte in un potente mezzo di narrazione e resistenza. Gli Uitoto sono un gruppo indigeno originario dell’Amazzonia, principalmente concentrato in alcune regioni della Colombia e del nord del Perù. Il loro mondo spirituale fa riferimento a una complessa rete di divinità, legate agli elementi naturali, agli animali, alle piante e ai fenomeni atmosferici che proteggono e guidano la comunità. Le storie orali, tramandate attraverso racconti, canzoni e danze, sono il cuore della cultura uitoto e, tra queste tradizioni, l’arte occupa un ruolo fondamentale.

Le opere dei due artisti, pur essendo profondamente legate alla comune eredità culturale, si distinguono per approcci fra loro complementari. Santiago Yahuarcani, patriarca della famiglia e apprezzato custode della tradizione artistica uitoto, con la sua esperienza e profonda conoscenza dei miti rappresenta la voce degli antenati, delle generazioni che hanno vissuto in simbiosi con la foresta. Le sue opere esaltano la bellezza della natura e il sacro legame che il popolo uitoto intrattiene con essa, evocando i cicli della natura, l’equilibrio tra gli esseri umani e l’ambiente, e l’importanza della memoria collettiva. I suoi dipinti e le sue sculture sono intrisi di un senso di sacralità e ritualità che trasforma l’arte in una forma di preghiera, un omaggio agli spiriti e alla terra. Al suo fianco, Rember Yahuarcani, figlio e allievo, prende il testimone della cultura uitoto ma lo trasforma attraverso uno sguardo personale e contemporaneo. Se da un lato continua a raccontare le storie degli antenati, dall’altro la sua arte si fa ponte tra due mondi: quello delle leggende indigene e quello delle problematiche globali, come la crisi climatica, la deforestazione e l’identità culturale in un mondo globalizzato. Rember utilizza pittura, scultura e installazioni per dare vita a un immaginario visivo in cui gli spiriti della foresta non sono solo custodi del passato, ma attori fondamentali per affrontare il futuro. All’Arsenale le opere di Santiago e Rember Yahuarcani si trovano in dialogo all’interno di uno spazio che sembra appartenere ad un tempo antico, offrendo una riflessione sulla connessione tra uomo e natura e su come le tradizioni indigene possano fornire risposte profonde alle sfide contemporanee. In un’epoca di crisi ambientale e disconnessione dalle radici culturali, il loro lavoro ci invita a fermarci, ascoltare e riflettere su ciò che stiamo perdendo e su cosa possiamo ancora salvare. Le loro voci, come quelle della foresta che rappresentano, sono potenti, vive e necessarie.

Immagine in evidenza: Santiago Yahuarcani, Courtesy La Biennale di Venezia – Photo Andrea Avezzù (detail) | Rember Yahuarcani, Courtesy La Biennale di Venezia – Photo Andrea Avezzù (detail)

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