La danza di Venere

Torna il festival di danza e performance a Forte Marghera
di Chiara Sciascia

Dieci giorni di performance, spettacoli, soli, laboratori, danza in museo, nuove creazioni e masterclass con 19 compagnie e artisti internazionali da Italia, Svizzera, Germania e Spagna.

Dal 3 al 13 settembre torna per la seconda edizione il festival Venere in Teatro a cura di APS Live Arts Cultures in collaborazione con Perypezye Urbane.Un Festival che nasce e cresce negli spazi di Forte Marghera, in dialogo con le ex architetture militari, ambienti non convenzionali e suggestivi allestiti appositamente per accogliere la bellezza e l’incanto di Venere in Teatro, che intende unire «linguaggi e forme della scena contemporanea in cui il corpo cinetico si consacra strumento evocativo per interrogare estetiche e temi del presente».Un programma ricchissimo, con diversi appuntamenti giornalieri, che vuole coinvolgere anche e soprattutto i più giovani tramite percorsi di accompagnamento alla visione e proposte formative, tra cui un laboratorio condotto da Claudia Castellucci/Compagnia Mòra, già Leone d’Argento alla Biennale Danza 2020.Inaugura il Festival Lina Gómez, coreografa e danzatrice colombiana di stanza a Berlino con Träumerei des Verschwindens, un coinvolgente brano onirico che richiama il Realismo Magico attraverso la ripetizione e la ritualità. Di assoluto rilievo nel panorama internazionale, da Barcellona, anche la compagnia La Veronal, diretta da Marcos Morau, presenta Equal Elevations, una sofisticata danza per spazi non teatrali originariamente ideata per il Museo Reina Santa Sofia in dialogo con la scultura Equal-Parallel: Guernica-Bengasi (1986) di Richard Serra. Dalla Svizzera, La P.P. di ​Romane Peytavin et Pierre Piton offre una performance gratuita per pochi spettatori alla volta che potranno scambiarsi speciali dediche danzate e musicali. Tra gli artisti italiani si segnala, già ospite della Biennale Danza nel 2020, Chiara Bersani con il suo Seeking Unicorn​, spettacolo-manifesto della ricerca dell’artista attorno al concetto di Corpo Politico: «Io, Chiara Bersani, alta 98 cm, mi autoproclamo carne, muscoli e ossa dell’Unicorno. Non conoscendo il suo cuore proverò a dargli il mio il respiro, miei gli occhi […] L’Unicorno, creatura senza patria e senza storia, è stato usato e abusato dall’essere umano, privato del diritto di parola. Ora io desidero risarcirlo dei torti subiti. Regalargli una storia, un amore, una scelta».

Venere in Teatro 2022