Insieme controcorrente

Miresi e Radici a Palazzo Contarini del Bovolo
di Redazione VeNews

A distanza di cinque anni Miresi e Maurizio Radici ritornano a Venezia con la mostra À rebours, un progetto a quattro a Palazzo Contarini del Bovolo.

Miresi, artista italiana che vive e lavora a Berlino, elabora installazioni in cui pittura, fotografia e musica creano una diversa percezione estetica. Grazie a un immaginario ricco e articolato, Maurizio Radici indaga attraverso una pittura fortemente gestuale la figura umana in espressioni astratte e vorticose e fissa invece in una stasi formale la rappresentazione di animali. I due universi artistici si incontrano nelle sale espositive del Palazzo Contarini del Bovolo, noto per la sua Scala, in un progetto espositivo dal titolo À rebours, curato da Paolo De Grandis e Carlotta Scarpa e organizzato da PDG Arte Communications, che apre al pubblico l’8 settembre.
La mostra si ispira alla traduzione del titolo nell’accezione di “a ritroso” e “controcorrente”: il percorso espositivo viene costruito sull’ambivalenza e sul dialogo delle opere di Miresi e Radici, sempre in bilico tra scelte figurative cupe ma fortemente suggestive e vigorosi esperimenti cromatici astratti, creando una narrazione che offre una nuova chiave di lettura alla vasta produzione artistica di entrambi.
Miresi ripercorre un ipotetico viaggio a ritroso articolato lungo due traiettorie diverse: la prima, con il ciclo Auditorium, segue gli inizi figurativi dell’artista negli anni ‘80 e ‘90, quando la sua attività e continuità metodologica prende nuova forma, nel revange della cultura pittorica aniconica. La seconda, con la serie S/Paesaggio, si caratterizza per una resa stilistica astratta dove i colori irrompono sulla tela, come è evidente nell’emblematico dipinto monumentale S/Paesaggio xyz.
Radici si nutre invece di figure, ombre, animali e segni, creando codici semantici in cui il mito, il sogno e il tempo presente si coniugano. Nelle sue tele mescola grafite, colori acrilici e inchiostri sollecitando lo sguardo attraverso figure quasi primordiali e impulsive poste in uno spazio inesistente.
Nella prima sala le opere dei due artisti si sovrappongono con differenti scelte tematiche e stilistiche, mentre nella seconda sala, traendo diretta ispirazione dalle vibranti cromie di Miresi, Maurizio Radici realizza un armonico ciclo di opere site-specific.