Sacro e profano

Appuntamento con la Festa di San Piero de Castéo
di Redazione VeNews

Dal 29 al 3 luglio spazio ad uno degli eventi irrinunciabili dell’estate veneziana, la Sagra di San Pietro di Castello.

Olivolo, castrum Helibolis (da cui il nome), assieme con Rialto e altre isole minori come Torcello rappresentò uno dei primi insediamenti della Laguna. L’isolotto è oggi conosciuto come San Pietro di Castello, parte dell’estremità orientale di Venezia, a pochi passi dall’uscita dell’Arsenale (Giardino delle Vergini).

Un lungo ponte in legno (costruito solo nell’Ottocento) attraversa il canale di San Pietro e offre una veduta particolare della candida e maestosa Basilica di San Pietro di Castello, sospesa tra il verde scuro dell’acqua e il verde acceso del grande prato antistante la chiesa.

Testimoniata fin dal VII secolo, la chiesa fu dedicata a San Pietro nel IX secolo. Nel 1451 fu trasformata in sede del Patriarcato di Venezia, divenendo la Cattedrale della città fino al 1807. Più volte ristrutturata, la facciata è in parte attribuita a Palladio, attestata come il suo primo lavoro a Venezia purtroppo non terminato, anche se fedele ai suoi indirizzi di stile. Il progetto fu infatti commissionato all’architetto nel 1558 dal patriarca Vincenzo Diedo (1559), la cui morte provocò però l’arresto dei lavori, che vennero ultimati molto più tardi. La forma attuale mantiene la monumentale facciata del 1594-96, mentre l’interno è opera degli ultimi lavori eseguiti sulla basilica risalenti al XVII secolo. Il campo è dominato dal campanile di Mauro Codussi (1490), rivestito in pietra d’Istria.

La basilica, che appare nel suo candore come sospesa nel tempo, diventa protagonista indiscussa di un appuntamento di inizio estate imperdibile per i veneziani e per coloro che amano perdersi e farsi sorprendere dalla città. Tra il sacro e il profano – la parola “sagra” deriva dall’aggettivo latino sacrum (sacro, appunto) –, l’evento in questione è la Festa di San Piero de Castéo (in dialetto veneziano), che nasce tradizionalmente come festa religiosa per celebrare il Santo patrono, San Pietro (il 29 giugno ricorre San Pietro e Paolo), ma diventa occasione per festeggiare l’estate, una dimensione religiosa che si trasforma in rito sociale, dove l’enogastronomia – con cucina tipica lagunare: pasta e fasioi, bigoli in salsa, pasta e peoci, fritura de pesse, costesine e salsicce… –, la musica dal vivo, le danze, i giochi, la lotteria finale, prendono il sopravvento sulle celebrazioni religiose. Tuttavia la domenica, l’immancabile corteo acqueo, che parte dal canale di San Giuseppe ai Giardini di Castello per arrivare al canale di San Pietro, e la regata, sono il preludio alla messa solenne celebrata dal Patriarca di Venezia nella basilica.

Venezia ha mantenuto nei secoli una sua “giusta distanza” tra Stato e Chiesa, dove la religione è stata sicuramente l’elemento che connota le grandi celebrazioni della città, ma con una forte componente laica e popolare presente in esse: una religione civica. La Festa di San Pietro di Castello è organizzata dall’Associazione Comitato omonima grazie anche a numerosi volontari, alle autorità religiose e civili e grazie al fondamentale contributo degli sponsor.

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