Rete di protezione

Monito da un Paese in guerra
di Marisa Santin

Attraverso esperienze personali di guerra ed emigrazione, il progetto ucraino alla Biennale Arte 2024 esplora concetti di unità, resilienza e azione collettiva durante un conflitto.

Il Padiglione è strutturato attorno al lavoro di quattro artisti. Work di Oleksandr Burlaka è un’installazione architettonica costituita da tessuti di lino risalenti agli anni ‘50. La scelta dei materiali evoca le tradizioni sartoriali ucraine, simbolo di una cultura che cerca di mantenere le proprie radici nonostante le avversità. Il film Civilians. Invasion di Daniil Revkovskyi e Andrii Rachynskyi è un montaggio di video provenienti da fonti open source e canali YouTube privati che racconta i primi giorni dell’invasione russa, offrendo uno sguardo crudo e immediato sugli eventi attraverso gli occhi dei civili. Con Best Wishes, progetto realizzato con la collaborazione di un gruppo di persone neurodivergenti, Katya Buchatska sfida i cliché linguistici utilizzati in tempo di guerra analizzando, in particolare, come le espressioni convenzionali di saluti e auguri possano trasformarsi in risposta a traumi ed esperienze collettive. Infine, Comfort Work, di Andrii Dostliev e Lia Dostlieva, esamina con ironia gli stereotipi che circondano i rifugiati ucraini in Europa. Attraverso un approccio giocoso, l’opera permette a chi ha vissuto l’esperienza dello sfollamento di reclamare la propria autonomia decisionale, mettendo in discussione le percezioni preconcette della società ospitante. Oltre al progetto principale all’Arsenale, il Padiglione ha attivato, in collaborazione con l’agenzia creativa ucraina Bickerstaff.734, la Bomb Shelter Map of Venice, distribuendo per calli e campi una serie di volantini rossi con indicati i luoghi che potrebbero servire da rifugio antiaereo. In una delle città più belle, sicure e turisticamente mappate al mondo, la Bomb Shelter Map of Venice rappresenta un potente contrappunto e un monito per ricordare che in nessun luogo la pace può essere data per scontata.

Immagine in evidenza: Courtesy La Biennale di Venezia – Photo Andrea Avezzù

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