Milestone & Wilder

di Giorgio Placereani
  • venerdì, 6 settembre 2024

La commedia The Front Page di Ben Hecht e Charles MacArthur, feroce satira dei giornalisti, cinici cacciatori di titoloni, tutti attorno alle ultime ore di un poveraccio condannato a morte ingiustamente, ha lasciato il segno nell’inconscio collettivo anche grazie allo splendido film di Lewis Milestone del 1931. Hildy Johnson, il cronista di punta del Morning Post che vuole abbandonare il mestiere per sposarsi, è Pat O’Brien; il suo direttore Walter Burns, pronto ai giochi più sporchi pur di impedire il matrimonio e tenersi Hildy, è un eccezionale Adolphe Menjou. Un Hildy in questa versione di particolare meschinità («Mi dimetterò per telefono») cerca di ribellarsi al suo dominatore Burns: ma è una sorta di gioco sadomasochistico. Commedia dal ritmo vivacissimo, di una cattiveria che potrebbe perfino battere la futura versione di Billy Wilder, il film è un esempio di vivificazione dello spazio grazie a magistrali movimenti di macchina, montaggio brillante e pregevoli invenzioni di regia.

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LA SIGNORA DEL VENERDÌ

Ritmo incalzante, dialoghi frenetici e suoni in presa diretta. Sulla sceneggiatura di Charles Lederer Hawks realizza una memorabile commedia screwball, remake dello spendido The Front Page di Lewis Milestone del 1931, con la coppia Rosalind Russel...

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Vite in prima pagina
La screwball comedy di Hawks tra ritmo e ironia

Quando gira il suo remake di The Front Page (Prima pagina, 1974), sceneggiandolo con I.A.L. Diamond, Billy Wilder trova nella commedia di Hecht e MacArthur il proprio “testo ideale” – se lo vedessimo fuori contesto crederemmo che tutta l’invenzione sia sua – per esprimere la sua visione della vita e la sua antipatia verso il giornalismo (suo antico mestiere). E già che ci siamo, per gli psicoanalisti. Anche l’uso degli oggetti, come la fatidica scrivania, benché venga da Hecht, appare assolutamente wilderiano. Una novità è che Jack Lemmon e Walter Matthau, ottimi nei panni di Hildy e Walter Burns, sono già una coppia cinematografica (La strana coppia, Gene Saks, 1968, Non per soldi… ma per denaro, Billy Wilder, 1966) e questo, se toglie qualcosa alla sorpresa, aggiunge il piacere di un collaudato gioco di coppia. Nei dialoghi Wilder rende più esplicita la grande metafora della storia. Quando un giovane giornalista dice di Hildy «Credevo fosse sposato con Walter Burns», coglie nel segno!

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