Abbiamo certezza di quello che i nostri sensi percepiscono? Stiamo vivendo una vita reale o il mondo in cui abitiamo è una simulazione, assai accurata e coinvolgente, concepita da una civiltà tecnologicamente superiore alla nostra, magari per gioco, per esperimento o per puro caso?
A queste domande cercano di rispondere le sette artiste del progetto azero riflettendo sul rapporto tra la coscienza del genere umano e quella dell’Universo che lo circonda. L’acqua come luogo della nascita che origina nell’utero, l’oceano depositario di perle della percezione, la selezione naturale come principio prioritario di salvaguardia dell’ambiente, la geometria frattale come rappresentazione del subconscio: Born to Love è un’ampia indagine esistenziale attuata attraverso i linguaggi della scultura, della fotografia e del collage. L’allestimento si ispira al poema Le sette principesse del filosofo azero Nezami di Ganjè, che racconta delle sette mogli del re sasanide Bahram Gur, ciascuna dimorante in un proprio palazzo associato a un diverso colore, pianeta e giorno della settimana.