Edoarda Maino, in arte Dadamaino, inizia la sua ricerca nell’ambito del gruppo Azimuth stringendo una profonda amicizia con Piero Manzoni, condividendone la avanguardistica e spregiudicata sperimentazione sui materiali. Prosegue poi il suo percorso creativo con un’indagine di ascendenza spazialista: nei cosiddetti Volumi gli squarci ovoidali delle tele eliminano la materia per porre l’accento sull’idea di purezza estetica e concettuale. Dagli anni ‘60, con la realizzazione degli Oggetti ottico-dinamici, si interessa ai fenomeni dell’arte cinetica e della percezione visiva, per tornare poi a una nuova fase concettuale con le serie Alfabeto della mente e Costellazioni, nelle quali segni regolari di matrice minimalista e geometrica tracciano evocativi discorsi visivi.