Realizzati con tecniche di collage, décollage e incisione, i lavori su carta di Felipe Baeza esplorano la natura adattiva e resiliente del corpo in pericolo. Influenzato dall’esperienza dello sfollamento e dell’immigrazione, Baeza narra storie di popoli emarginati e perseguitati attingendo alla mitologia Maya e all’afrofuturismo. La tavolozza fredda e tenue delle sue immagini surreali crea un effetto spettrale e onirico, quasi spirituale. Corpi frammentati, smembrati, smantellati, dalle cui membra germoglia vegetazione, alludono al trauma della violenza del passato, rivelando al tempo stesso, in questi luoghi di rottura, un terreno fertile per una nuova crescita.