Grazie alla tecnologia, oggigiorno i video e le immagini degli assassinii subiti da persone di colore sono accessibili da chiunque. Queste morti, spietate e inutili, sono il punto di partenza della riflessione artistica di Wiley che, da americano, parte dal suo paese per descrivere una realtà globale. I suoi ritratti inediti raffigurano giovani uomini e donne di colore in pose che, desunte dalla tradizione pittorica occidentale, ce li mostrano vulnerabili. Una vulnerabilità che però racconta al contempo una storia di sopravvivenza e resilienza, in cui i protagonisti sono restituiti in qualità di paradigmi di resistenza alla sopraffazione. La mostra è curata da Christophe Leribault.