Il lavoro di ricerca e progettazione della fondatrice di studioSUMO affronta le conseguenze spaziali che l’idea di razza e di genere produce sul costruito attraverso la narrazione dei luoghi soggetti alla dominazione dei sistemi di potere. Daniels percepisce l’architettura come una cartina di tornasole del modo in cui ci relazioniamo con noi stessi e con il mondo che ci circonda. In questo senso la diaspora africana, nella sua radice schiavizzata ancora sanguinante, si relaziona con l’architettura rifiutandola, in quanto strumento eurocentrico di esclusione e limitazione. Nei suoi lavori J. Yolande Daniels ci offre una visione della storia che non si connette però solo con il sentimento di esclusione, ma anche con quello dell’orgoglio di una comunità all’interno di spazi inaspettati.