OCEAN SPACE

Campo San Lorenzo, Castello 5069
Venezia

OCEAN SPACE

Campo San Lorenzo, Castello 5069
Venezia

Lunar Ensemble for Uprising Seas

Dalle 18:00

alle 22:00

 Ingresso libero contingentato

Nell’ambito della mostra Thus waves come in pairs, curata da Barbara Casavecchia, gli artisti Petrit Halilaj e Álvaro Urbano presentano una nuova installazione e performance intitolata Lunar Ensemble for Uprising Seas (Ensemble lunare per mari in rivolta).
L’opera, che occupa l’ala ovest di Ocean Space, crea un ecosistema in evoluzione composto da oltre 40 sculture monumentali di creature ibride, acquatiche, terrestri e aeree, collocate sotto una ‘luna’ ovoidale, evocando nuove possibili forme di vita e futuri queer alternativi, che possono essere immaginati insieme. Hanno branchie, pinne, ali, corpi e code che risuonano, quando sfiorati da musicisti.
In un crescendo di note e suoni, il movimento di queste creature dà volume a una gioiosa e vibrante protesta, che è anche un grido di allarme, un invito ad ascoltare la lingua dell’Altro, a rimodulare le concezioni che vedono gli umani come unico centro del mondo.

Lunar Ensemble for Uprising Seas

Dalle 18:00

alle 22:00

 Ingresso libero contingentato

Nell’ambito della mostra Thus waves come in pairs, curata da Barbara Casavecchia, gli artisti Petrit Halilaj e Álvaro Urbano presentano una nuova installazione e performance intitolata Lunar Ensemble for Uprising Seas (Ensemble lunare per mari in rivolta).
L’opera, che occupa l’ala ovest di Ocean Space, crea un ecosistema in evoluzione composto da oltre 40 sculture monumentali di creature ibride, acquatiche, terrestri e aeree, collocate sotto una ‘luna’ ovoidale, evocando nuove possibili forme di vita e futuri queer alternativi, che possono essere immaginati insieme. Hanno branchie, pinne, ali, corpi e code che risuonano, quando sfiorati da musicisti.
In un crescendo di note e suoni, il movimento di queste creature dà volume a una gioiosa e vibrante protesta, che è anche un grido di allarme, un invito ad ascoltare la lingua dell’Altro, a rimodulare le concezioni che vedono gli umani come unico centro del mondo.

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