Ingresso libero
Henry Flynt: Concept Art Architecture mette in evidenza l’estensione della sua pratica decennale, la concept art, all’architettura. La mostra comprende una selezione di disegni che illustrano, nelle parole dell’artista, «un punto critico nella fisica applicata o nella matematica formalista o nella comprensione percettiva».
Artista, compositore/musicista, matematico e filosofo, Flynt non poteva che emergere come figura chiave della scena artistica sperimentale di New York nei primi anni Sessanta.
Nel 2015-2016, Flynt ha elaborato un’agenda architettonica concettuale. Ha trovato possibile immaginare edifici che fossero arte concettuale: un edificio pensato per offrire una percezione logicamente impossibile all’apprensione visiva; un edificio che pone una simmetria rotta nella fisica archimedea; un edificio dedicato a un’illusione ottica da vivere cinestesicamente. Questi disegni architettonici mai mostrati prima, secondo Flynt, “rompono il quadro dell’oggettività”, generando spazi che esistono dove logica, teoria e illusione convergono.
Ingresso libero
Henry Flynt: Concept Art Architecture mette in evidenza l’estensione della sua pratica decennale, la concept art, all’architettura. La mostra comprende una selezione di disegni che illustrano, nelle parole dell’artista, «un punto critico nella fisica applicata o nella matematica formalista o nella comprensione percettiva».
Artista, compositore/musicista, matematico e filosofo, Flynt non poteva che emergere come figura chiave della scena artistica sperimentale di New York nei primi anni Sessanta.
Nel 2015-2016, Flynt ha elaborato un’agenda architettonica concettuale. Ha trovato possibile immaginare edifici che fossero arte concettuale: un edificio pensato per offrire una percezione logicamente impossibile all’apprensione visiva; un edificio che pone una simmetria rotta nella fisica archimedea; un edificio dedicato a un’illusione ottica da vivere cinestesicamente. Questi disegni architettonici mai mostrati prima, secondo Flynt, “rompono il quadro dell’oggettività”, generando spazi che esistono dove logica, teoria e illusione convergono.