Autrice di Nightwood (1936), capolavoro narrativo del modernismo, considerato dalla critica letteraria come uno dei romanzi più influenti del XX secolo, Djuna Barnes fu scrittrice e giornalista d’assalto, brutale e raffinata, sagace e rapace. Modernista, lesbica, vigorosa, austera, piaceva a Truman Capote ma anche a David Foster Wallace. «Genio famelico, tra i pochissimi indifferenti al loro tempo, al pari dei gabbiani che volano alti sopra l’Oceano solo per piombare di quando in quando a rapirgli la sua preda più occulta», scriveva di lei Cristina Campo. Figura chiave dell’ambiente bohémien parigino, Djuna scrisse poco, riuscendo però a catturare e a restituire, con uno sguardo inedito e femminile, gli umori, le attitudini e le inquietudini di una stagione dell’avanguardia europea tanto fervida quanto dissacrante.