Prima pianista, poi pittrice e infine fotografa, partecipa alla definizione nel primo ‘900 di un linguaggio avanguardista che darà sostanza e forma al Costruttivismo e al Surrealismo. Adotta anche tecniche sperimentali quali il fotomontaggio, le esposizioni multiple, i fotogrammi e i negativi. Fondamentale la poetica dello specchio e dell’assemblaggio che, insieme al tema ricorrente dell’autoritratto, testimoniano una sua peculiare ricerca sulla composizione, sull’interpretazione e sull’identità.