Danzatrice e coreografa, esordisce giovane in opere classiche. Tornata a Milano dopo un periodo di studio a Parigi, dove frequenta la scuola di Lubov Egorova, dà il via negli anni ‘30 ad una stagione di danza futurista con le “aerodanze” e le “tereodanze”, collaborando anche con Marinetti. Apre la strada così ad una nuova idea di fisicità femminile lontana dallo stereotipo leggiadro ed etereo della danza classica e quindi anticonvenzionale e moderna. Punto di riferimento imprescindibile per il Futurismo e in particolare per la danza futurista, nonché per la scoperta e la valorizzazione di figure femminili d’avanguardia.