Queer ante litteram, all’inizio del ‘900 Josephine Baker, cantante, danzatrice e performer straordinaria, rappresenta l’espressione più scatenata e ottimista di una fisicità positiva e liberata, mai più così potentemente eguagliata: seni al vento, gonnellino di banane, ritmi jazz forsennati da ballare in maniera tribale o moderna, sensuale e smaliziata al contempo. Più di mille uomini ne hanno chiesto la mano, qualcuno si è anche suicidato per lei, ma non è tutto qui: spia per la resistenza parigina, militante per i diritti dei neri. Ben più di un’icona: un assoluto modello.