L’esclusivo universo iconografico di Guglielmo Castelli si nutre dei mondi della letteratura, del teatro e della scenografia. Il titolo della mostra è ripreso da un libro per bambini pubblicato all’inizio del XX secolo che mette in guardia contro la sbadataggine, la disattenzione, il raccontare bugie e altri comportamenti ancora da evitare.
L’artista plasma una serie di ambienti interni dove immagina la vita interiore di un ipotetico “bambino lasciato a casa da solo”.