Stanzialità obbligata, spostamento, fuga, ma anche scelta identitaria, rinnovamento, coscienza e mutazione, sono i temi su cui dieci artisti internazionali sono chiamati a confrontarsi. La ricchezza delle loro rispettive esperienze definisce una mostra articolata e diffusa, promossa dal Museo Ebraico e ospitata in tre diversi spazi in Campo del Ghetto Nuovo a Venezia: Ikona, dove trovano posto le opere di Jonathan Prince, Amit Berman, Elisheva Reva, Flora Temnouche, Danny Avidan; Spazio Lab, che ospita gli artisti Lucas e Tyra Morten, Lihi Turjeman, Deborah Werblud, Laure Prouvost; e Spazio Azzime, che ospita i lavori di Yael Toren.