Tra allegorie culturali e corpi non conformi, Guerreiro do Divino Amor reinterpreta storia e identità nazionali, sfidando la superiorità culturale occidentale con uno sguardo queer e transnazionale.
Le motivazioni che mi hanno portato a scegliere il Padiglione Svizzera sono diverse e riguardano sia il mio pensiero critico che, lo ammetto, l’interesse personale di ricerca che guida attualmente il mio lavoro di storico dell’arte. Il Padiglione riflette il recente interessamento della Svizzera verso pratiche artistiche legate alle sessualità divergenti e alla storia dell’arte non mainstream. Il curatore del Padiglione è Andrea Bellini, direttore del Centre d’Art Contemporain di Ginevra, mentre l’artista scelto è Guerreiro do Divino Amor, che aveva già avuto una personale nel 2022, Superfictional Sanctuaries, curata proprio da Bellini e ospitata nell’Istituzione da lui diretta. Ora l’artista svizzero-brasiliano per il Padiglione ha sviluppato il progetto Super Superior Civilizations, che fa parte della saga Superfictional World Atlas. I due nuovi episodi presentati all’interno dello spazio ai Giardini, Il Miracolo di Helvetia e Roma Talismano, esplorano la politica in relazione all’architettura dei luoghi, giocano con le identità nazionali, manipolandole in modo bizzarro, indagano corpi “non conformi” e mescolando elementi della queerness brasiliana ed europea. Le due video installazioni creano un’allegoria tra Roma, il Brasile e la Svizzera. Nella prima, Il Miracolo di Helvetia, la Svizzera è rappresentata come un paradiso terrestre dove natura, tecnologia, democrazia e capitalismo si intrecciano in un equilibrio onirico, legati da elementi kitsch. La seconda installazione, Roma Talismano, utilizza l’architettura classica e i simboli della civiltà romana, espressione di una presunta superiorità politico-culturale, come sfondo per la performance della cantante e artista brasiliana Ventura Profana. La performer transessuale mostra il suo corpo nudo, modificato con protesi, incarnando la figura della lupa capitolina, madre simbolica della civiltà occidentale. Durante la performance, la lupa canta il famoso discorso di Giorgia Meloni, «Io sono Giorgia, sono una donna, sono una madre, sono italiana, sono cristiana», pronunciato in piazza San Giovanni a Roma nel 2019. Nella Biennale degli Stranieri Ovunque, che dà voce a chi è stato a lungo silenziato, Guerreiro do Divino Amor manipola elementi del passato e del presente della cultura italiana, mescolandoli con componenti latino-americane. L’artista dimostra una profonda conoscenza dei diversi linguaggi culturali, che distorce per crearne uno nuovo e universale, capace di mettere in discussione la presunta superiorità culturale occidentale.