Una casa alla fine del mondo

Everyday War di Yuan Goang-Ming, tra il cinema e videoarte
di Redazione VeNews

L’artista taiwanese si concentra su oggetti della vita quotidiana per trasmettere il disagio diffuso provocato da un costante senso di precarietà e da scenari di guerra sempre più inquietanti.

Cinque video e un’installazione cinetica di Yuan Goang-Ming, artista taiwanese considerato il precursore di una nuova forma espressiva a metà strada tra il cinema e la videoarte, noto per utilizzare videocamere da lui stesso realizzate, compongono il percorso espositivo di Everyday War al Palazzo delle Prigioni, Evento Collaterale alla Biennale Arte 2024, curato da Abby Chen e promosso da Taipei Fine Arts Museum of Taiwan. Nell’opera omonima che dà il titolo alla mostra, Yuan Goang-Ming si concentra su oggetti della vita quotidiana per trasmettere il disagio diffuso provocato da un costante senso di precarietà e da scenari di guerra sempre più inquietanti. Nonostante le ombre che incombono sul mondo, l’artista crede nel persistere di un desiderio innato negli uomini, che li spinge a cercare «un regno di libertà, un luogo esclusivo nella natura selvaggia, dove l’essenza di un individuo può rimanere in pace con una libertà immutabile».

Tra i lavori, Dwelling è una delle opere video più iconiche dell’artista. Il titolo dell’opera deriva dal filosofo tedesco Martin Heidegger, facendo riferimento a una poesia del poeta romantico Friedrich Hölderlin del 1951. In Dwelling, Yuan Goang-Ming costruisce un’ambientazione utopica da salotto, amplificando teatralmente esplosioni inaspettate e riproducendole al contrario. Attraverso questo ciclo di immagini, l’artista costringe gli spettatori a confrontarsi con le loro ansie e preoccupazioni interiori per la perdita di una casa sicura, incarnando la natura ciclica della distruzione e della speranza.

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