Nel “Consolato di tutte le genti africane” ideato dall’artista concettuale Dread Scott (1965, Chicago) le relazioni diplomatiche fra i Paesi di un’immaginaria unione afro-futurista seguono una dottrina opposta rispetto a quella vigente nel mondo reale. Gli spostamenti fra le nazioni sono incoraggiati anziché limitati e gli sforzi burocratici vengono rivolti a facilitare il dinamismo e la circolazione delle persone da un territorio all’altro. Dopo opportuno colloquio conoscitivo con i ‘funzionari’, anche i visitatori potranno ottenere un visto o un passaporto per entrare a far parte di questa grande comunità pan-africana.