Prendendo ispirazione dalla vita e dal lascito culturale del predicatore laico Hermano Puli, dalle cui enigmatiche parole deriva il titolo dell’esposizione, Mark Salvatus approfondisce le etnoecologie del Monte Banahaw. Questa zona boscosa di montagna confinante con Lucban, città natale dell’artista, è il luogo che Puli scelse per fondare un’organizzazione rivoluzionaria e anticoloniale destinata ai soli nativi filippini. Canalizzando l’energia mistica della montagna, Salvatus indaga il ruolo dell’arte e della musica in contesti politici più ampi, concentrandosi anche sulle vivaci tradizioni dei musicisti Babat di Lucban.