Fondato sulle interconnessioni tra pratica, teoria e pedagogia, il progetto portoghese presenta lo spazio espositivo come luogo di sperimentazione e riflessione, a metà tra giardino creolo, archivio vivente, scuola e assemblea. Il team curatoriale e artistico, che comprende un’artista visiva, una coreografa e una ricercatrice, propone azioni collettive che riflettono sul rapporto tra natura, ecologia e politica. Il giardino diventa uno spazio di creazione continua e dialogica tra gli artisti e il pubblico.