L’esposizione esplora la complessa interazione tra l’uomo e la natura, focalizzandosi sull’evoluzione del concetto di “altro”. Articolato in quattro stanze immaginarie, rappresentative di altrettante epoche della Tanzania – da fine ‘800 al XXI secolo, fino ad un ipotetico presente/futuro decontestualizzato – il progetto mette in luce come nel corso della storia la percezione della natura e degli “altri” abbia spesso generato diffidenza e pregiudizi alimentati dall’ignoranza. Preconcetti che vanno superati per facilitare un dialogo costruttivo nel rispetto della diversità, riconoscendo il filo comune che lega tutti gli esseri viventi.