L’installazione di Aziza Kadyri ricostruisce l’atmosfera di un backstage ispirato alle Case della Cultura presenti in Eurasia all’inizio del XX secolo. L’ambientazione teatrale prende vita attraverso sculture create a partire da bozzetti di costumi tradizionali, integrate da materiali audiovisivi realizzati dal gruppo di artiste Qizlar Collective. Il progetto si concentra sulle pratiche collettive femminili e sulle complesse relazioni tra il corpo fisico e il mondo circostante. L’indagine artistica di Kadyri si allarga fino ad includere tematiche quali migrazione, decolonizzazione, linguaggio, invisibilità sociale e rapporto fra tradizione e tecnologia.