(2023, Tunisia, Belgio, Francia, Italia, Arabia Saudita, Qatar, 98')
Dopo aver trascorso gli ultimi quattro anni in prigione, all’uscita Rafik deve fare i conti con una realtà familiare che non esiste più, dopo la separazione dalla moglie. Il suo unico obiettivo nella vita sembra essere quello di recuperare il rapporto con il figlio, che arriva persino a rapire in pieno giorno per poter passare del tempo insieme.
Con lui si reca nel bosco dietro le montagne, desideroso di mostrargli la capanna in cui adesso vive, uno spazio che Rafik vorrebbe solo per loro, ma la cosa innescherà delle frizioni con una famiglia locale.
Il primo cortometraggio del regista tunisino Mohamed Ben Attia è Romantisme: deux comprimés matin et soir, del 2005. Nel 2016 con Hedi, a wind of freedom co-prodotto dai fratelli Dardenne fa il proprio esordio nel lungometraggio. Nel 2018 ha partecipato alla sezione Directors’ Fortnight del Festival di Cannes con il film Dear Son con Mohamed Dhrif, Mouna Mejri e Zakaria Ben Ayyed, disponibile su Netflix e ispirato ad una storia vera, di strettissima attualità.
