(1951, Italia, 114')
Anna Magnani è Maddalena Cecconi, una madre romana che prova una sfrenata adorazione per l’unica figlia, Maria, di 8 anni. Quando a Cinecittà viene bandito un concorso per una parte, Maddalena decide di presentare sua figlia come candidata. Perduta in una labirintica cittadella del cinema, madre e figlia scopriranno le contraddizioni e la parte ‘non detta’ del mondo dello spettacolo. Visconti rappresenta la disillusione del cinema e dell’immaginario che gli orbita attorno, con un meta-film che si incastra perfettamente nella sua carriera di regista-simbolo del Neorealismo.
Annotazioni eretiche sul film che racconta la Cinecittà degli anni ‘50