(2024, Italia, Svizzera, 206')
La coppia di documentaristi realizza una sorta di enciclopedia cinematografica e poetica divisa in tre atti, ognuno dei quali è dedicato ad un singolo soggetto: gli animali, le piante, le pietre. Ogni atto è anche un omaggio a uno specifico genere del cinema documentario, passando dal found-footage, fra cui immagini della spedizione al Polo Sud di Roald Amundsen nel 1910-1912 (Bestiari), alle poetiche riprese all’interno dell’Orto Botanico di Padova (Erbari), fino alle immagini industriali sulla trasformazione della pietra e sul contributo dei minerali nella permanenza della memoria collettiva (Lapidari). Un viaggio sentimentale tra cultura, scienza e arte, sulle suggestive musiche di Massimo Mariani.
Coppia nel lavoro e nella vita, Massimo d’Anolfi (1974, Pescara) e Martina Parenti (1972, Milano) hanno presentato i loro lavori in diversi festival di prestigio, fra cui Torino e Locarno, prima di approdare a Venezia con Spira Mirabilis, in Concorso nel 2016, e con Guerra e Pace, in Orizzonti nel 2020. Il loro ultimo film, Una giornata nell’archivio Piero Bottoni (2022) è stato presentato al Festival di Torino.
D’Anolfi e Parenti svelano il mondo vegetale e animale in una poetica 'enciclopedia' cinematografica