(2023, UK, 77')
My Childhood (1972), My Ain Folk (1973) e My Way Home (1978) compongono la trilogia basata sulla dura infanzia del regista Bill Douglas. Scozzese, cresciuto con la nonna materna e il cugino, siccome il padre nonostante vivesse nello stesso villaggio, era assente e invece la madre chiusa in un manicomio. Fonderà la sua passione per la pellicola guadagnandosi quei pochi penny per il biglietto del cinema restituendo barattoli di marmellata. Concretizzerà la passione nella RAF, in Egitto, facendo la conoscenza del suo amico Peter Jewell col quale poi, trasferendosi a Londra, inizierà a collezionare strumenti cinematografici ora conservati al The Bill Douglas CINEMA MUSEUM.
Considerato unico regista inglese neorealista, oltre alla trilogia, realizzerà Comrades (1986) per poi andarsene nel ’91 all’età di 57 anni.
Il documentario di Jack Archer analizzerà il regista scozzese, tramite filmati di archivio esclusivi, nella sua età più matura. Dopotutto, la sua infanzia è già stata ben auto-documentata.
