(2023, Francia, Mongolia, Portogallo, Paesi Bassi, Germania, Qatar, 104')
Ze è un timido sciamano di diciassette anni iscritto all’ultimo anno di liceo e studia duramente per avere l’occasione di inserirsi nell’ostile società mongola. Allo stesso tempo, il giovane si prodiga ad aiutare la sua comunità, comunicando con i propri antenati grazie ai poteri di sciamano. Un giorno incontra Maralaa, una giovane donna affetta da una malattia che si rivolge a lui in cerca di aiuto. Per il ragazzo è amore a prima vista, ma Maralaa lo rifiuta, portando il protagonista a scoprire ed esplorare i limiti dell’amore, della spiritualità e della propria natura.
Lkhagvadulam Purev-Ochir è una regista mongola. Nel 2020, ha debuttato al Festival di Cannes e al Sundance Film Festival con Mountain Cat, vincendo in seguito il Sonje Award al Festival internazionale di Busan. Il suo Snow in September (2022) è stato premiato come miglior corto della categoria Orizzonti a Venezia 79 e come migliore cortometraggio internazionale al Festival di Toronto.