(2023, Italia, 115')
Enea rincorre il mito dell’epico eroe di cui porta il nome, e questo lo fa sentire vivo in un’epoca di decadenza. Con Valentino, il suo amico aviatore, condivide una giovinezza consumata tra spaccio e feste. Amici da sempre, Enea e Valentino sono vittime e artefici di un mondo corrotto, sempre mossi da una vitalità incorruttibile. Oltre i confini delle regole, dall’altra parte della morale, c’è un mare pieno di umanità e simboli da scoprire. Droga e malavita sono l’ombra invisibile di una storia che parla d’altro: un padre malinconico, un fratello che litiga a scuola, una madre sconfitta dall’amore e una ragazza bellissima. In mezzo alle crepe della quotidianità l’avventura di Enea e Valentino lentamente si assolve. Un’avventura forse criminale assume per loro il significato di un’avventura d’amicizia e d’amore. Pietro Castellitto torna alla Mostra di Venezia, questa volta in Concorso, dopo il Premio alla miglior sceneggiatura ottenuto con I predatori, suo esordio alla regia presentato nel 2020 nella sezione Orizzonti.
Regista e attore nato a Roma nel 1991, Pietro Castellitto ha esordito alla regia nel 2020 con I predatori, premiato per la migliore sceneggiatura a Venezia nella sezione Orizzonti. Figlio d’arte, comincia a recitare nel 2004 nel film Non ti muovere, diretto dal padre Sergio e tratto dall’omonimo romanzo scritto dalla madre Margaret Mazzantini. La stessa configurazione famigliare si ripresenterà nel 2012, quando interpreta Pietro, figlio della protagonista Penélope Cruz in Venuto al mondo. Nel 2010 è ne La bellezza del somaro e nel 2018 vince il premio Guglielmo Biraghi ai Nastri d’Argento per l’interpretazione di Secco nel film La profezia dell’armadillo.