(2024, USA, 91')
In un panorama di sostanziale invecchiamento della popolazione, in particolare in Occidente, è strano che il cinema si occupi così poco di anziani. Lo fa questo film della regista statunitense Sarah Friedland, che racconta la storia di Ruth, una donna ottantenne in procinto di entrare in una clinica di assistenza, mentre attraversa sentimenti e desideri contrastanti nella ricerca di una nuova definizione della propria identità e memoria. Il film è stato realizzato in collaborazione con i residenti e lo staff di una comunità di pensionati con assistenza permanente in California, che hanno partecipato sia come cast che come troupe.
Regista e coreografa statunitense, Sarah Friedland ha lavorato come badante per artisti newyorkesi con problemi di memoria, imparando a interpretarne il linguaggio del corpo grazie anche alla sua formazione di coreografa. Il suo esordio nel lungometraggio, Familiar Touch, restituisce questa sua esperienza personale. I suoi precedenti cortometraggi sono stati presentati in numerosi festival internazionali, fra cui il New York Film Festival e il New Orleans Film Festival. Nel 2023 è stata inserita nella lista dei 25 nuovi volti del cinema indipendente del Filmmaker Magazine.