(2024, Palestina, Francia, Germania, Italia, Qatar, 120')
Un piccolo incidente, dalle conseguenze apparentemente irrilevanti, ci porta a Gerusalemme e in profondità nelle pieghe di una società patriarcale dalle innumerevoli sfumature. Tra bugie e verità esiste una vasta gamma di sensazioni che si sviluppano in equilibrio precario tra questi due opposti, in una storia che dimostra quanto una vicenda personale possa avere al proprio interno riverberi universali che ci riguardano a dispetto delle differenze sociali, geografiche e politiche.
Nato e cresciuto a Jaffa, nell’area urbana di Tel Aviv, il regista, sceneggiatore, attore e produttore Scandar Copti si identifica come palestinese. Il suo Ajami del 2009, diretto assieme a Yaron Shani, è stato candidato agli Oscar per il miglior film straniero nel 2010 e ha chiuso nel 2009 la Quinzaine des Réalisateurs a Cannes, ricevendo una menzione speciale della Caméra d’or per la migliore opera prima.
L’ispirazione per Happy Holidays è nata da una conversazione che ho sentito per caso da ragazzo. Una mia parente diceva a suo figlio riferendosi alla moglie: “Non permettere mai a una donna di dirti cosa fare”. Questo paradosso dimostra quanto siano radicati i valori patriarcali e come persino le donne si sentano in dovere di difenderli.
Scandar Copti