(1952, USA, 91')
Il Monte Hood sovrasta sul fondo – spesso in posizione centrale, nell’incredibile capacità di Anthony Mann di costruire l’inquadratura – all’inizio di Là dove scende il fiume. Un passaggio del dialogo lo paragona a un uomo alto con i capelli bianchi (in Mann il paesaggio vive e respira). Non è incombente, è lontano e sereno: un memento della difficoltà di raggiungere il Paradiso Terrestre. Nel finale trionfante e festivo lo rivedremo dall’altro lato del cammino.